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Mehrangiz Kar

avvocata, scrittrice e attivista dei diritti umani delle donne


Premio Internazionale per i Diritti Umani "Ludovic Trarieux" 2002


 Mehrangiz Kar

photo ludovictrarieux.org

Il 7° premio Ludovic-Trarieux 2000 per i diritti dell'uomo è stato assegnato a la scrittrice, redattrice e avvocatessa dei diritti umani, Mehrangiz Kar. *

Mehrangiz Kar nasce ad Ahwaz, nell'Iran meridionale. Dopo gli studi liceali si trasferisce a Teheran e si laurea in legge e scienze politiche. Assunta come consulente legale al Ministero del Lavoro e della Sicurezza Sociale, Mehrangiz si distingue immediatamente per il suo impegno a favore dei diritti delle donne lavoratrici. Contemporaneamente intraprende una brillante carriera giornalistica. Con la vittoria della Rivoluzione Islamica nel 1979 Mehrangiz, è costretta, come migliaia di altre donne, a lasciare il suo lavoro nella pubblica amministrazione. Nel 1980 apre uno studio di consulenza legale che in pochi mesi si trasforma in un punto di riferimento per tutte le donne che quotidianamente si scontrano con la giustizia e la burocrazia per difendere i propri diritti. Collaborando con Shahla Lahidji, prima donna editrice della Repubblica Islamica, scrive diversi libri di denuncia sulla condizione della donna in Iran divenendo così uno dei bersagli preferiti degli ambienti religiosi tradizionalisti. "L'Angelo della Giustizia e vittime dell'Inferno", "L'identità delle donne iraniane" e "Discriminazione sessuale in Iran" sono soltanto alcuni dei titoli attraverso i quali Mehrangiz Kar analizza, racconta e denuncia ciò che ogni donna deve affrontare in Iran, non potendo disporre di un'esistenza autonoma.

"La donna iraniana - afferma Mehrangiz Kar - ha da tempo abbandonato il serraglio e la mentalità del serraglio, lavora, studia, lotta contro la disuguaglianza e per cambiare il prorpio status sociale. Basti sapere che il 53% della popolazione è femminile. Tuttavia non è un segreto che parte delle leggi del nostro paese sia assolutamente sfavorevole a tale processo di cambiamento. I passi avanti andranno conquistati con pazienza, perseveranza e resistenza, enfatizzando la necessità della parità dei diritti e delle opportunità non solo da un punto di vista morale ma anche come requisito per la crescita economica e sociale del nostro paese".

In 2001 Mehrangiz Kar è imputata in un processo che la vede accusata, assieme ad altri 18 giornalisti e scrittori, di "attentato contro la sicurezza dello Stato". Il gruppo è colpevole di aver partecipato a Berlino, nell'aprile di quest'anno, a un seminario organizzato dalla Fondazione Heinrich Boell su "La dinamica delle riforme nella Repubblica Islamica". Malgrado i gravi problemi di salute, ha subito da poco un intervento per un tumore al seno, Mehrangiz Kar fu tratta in arresto con la redattrice Shahla Lahiji il 29 Aprile 2000 per aver partecipato ad una conferenza accademica culturale all'Istituto Heinrich Boll di Berlino, dal 7 al 9 aprile 2000, dove venne pubblicamente dibattuto il tema delle riforme sociali e politiche in corso in Iran. Ambedue le scrittrici furono poi rilasciate sulla parola il 21 giugno seguente, per essere condannate al processo del 13 gennaio 2001 a quattro anni di detenzione per "comportamenti atti a destabilizzare la sicurezza dello stato" e per aver fatto propaganda contro il regime. Altri tre scrittori sono stati tratti in arresto e condannati a pene che vanno dai quattro ai dieci anni per aver partecipato alla suddetta conferenza.

Nel mese di aprile 2000 si è tenuta a Berlino una conferenza accademica, alla quale hanno partecipato diciassette intellettuali iraniani, e che è stata 'disturbata' dai gruppi politici iraniani in esilio. La conferenza è stata filmata dalla compagnia televisiva di stato iraniana ed è stata fonte di accese controversie. I partecipanti, al ritorno in Iran, sono stati interrogati e alcuni di loro detenuti, anche per lunghi periodi. I partecipanti e i traduttori dei documenti della conferenza dei mesi di ottobre e novembre, sono stati processati per il loro coinvolgimento nella conferenza. Sono stati accusati vagamente di serie accuse riguardanti la "sicurezza nazionale", la "propaganda contro lo stato" e gli "insulti all'Islam". Alla fine dell'anno non è stato emesso alcun verdetto, ma le prove usate nei processi comprendevano i discorsi sviluppati a Berlino, legalmente pubblicati e disponibili in Iran.


Allo stesso tempo la Kar sta affrontando anche altre cause civili per essere stata denunciata alle autorità per non aver osservato la severa legge dell'Hejab che vuole tutte le donne coperte in ogni parte del loro corpo dalla testa ai piedi, ed ancora, per aver fatto propaganda contro la Repubblica iraniana. Le accuse relative all'osservanza dell'Hejab, contro le donne che le autorità vorrebbero continuare a tenere sotto controllo tramite l'intimidazione, sono molto comuni. Sia la Kar che la Lahiji sono state più volte prese di mira dalle autorità iraniane in relazione alla loro attività di attiviste per i diritti delle donne.

Mehrangiz Kar è stata condannata a quattro anni di carcere per aver agito contro la sicurezza nazionale e aver fatto propaganda anti-islamica. Si presume che Kar dovrà affrontare altri tre processi dinanzi a un tribunale civile per aver violato l'obbligo dello hejab (il velo che copre sia il capo che il corpo delle donne), per aver negato la necessità dello hejab e per aver divulgato materiale di propaganda contrario ai principi della repubblica islamica dell'Iran. L'editrice Shahla Lahiji è stata condannata a quattro anni di carcere per aver agito contro la sicurezza nazionale, aver diffuso propaganda anti-islamica e per la sua partecipazione alla conferenza di Berlino.

Kar è malata di cancro al seno avrebbe bisogno di cure urgenti all'estero. Le è stato negato il permesso di viaggiare.ma finalmente le autorità iraniane accetano di concedere il permesso a Mehrangiz Kar, momentaneamente libera "sulla parola" in attesa dell'appello.di recarsi all'estero per ricevere delle cure mediche per il tumore ai polmoni che gli è stato diagnosticato immediatamente dopo il suo rilascio dal carcere, nel giugno 2000. [...]» .

IDHBB rigrazià Bad Jens (Iranian feminist Newsletter)per la nominazione della Sra Kar al Premio.

 


* La Délibération du Jury  du PRIX INTERNATIONAL DES DROITS DE L'HOMME

"LUDOVIC TRARIEUX" 2002

a eu lieu le

Jeudi 23 mai 2002
A la Maison du Barreau
11 Place Dauphine
75000 PARIS

COMPOSITION DU JURY

(par ordre alphabétique)

Me Ioanna ANASTASSOPOULOU, Vice-Présidente de l’IDHAE (Athènes)

Me Brigitte AZEMA-PEYRET, membre du Conseil d’Administration de l’IDHBB, (Bordeaux)

Me Raymond BLET, membre du Conseil d’Administration de l’IDHBB, (Bordeaux)

Me Valérie BRAILLON, Secrétaire générale de l’IDHBB,  (Bordeaux)

M. le bâtonnier Yves DELAVALLADE, Bâtonnier de l’Ordre des Avocats, (Bordeaux)

Me Philippe FROIN, Trésorier de l’IDHBB, (Bordeaux)

M. le bâtonnier Bertrand FAVREAU, Président de l’IDHBB, Président de l’IDHAE.

M. le bâtonnier Georges FLECHEUX, Président de l’Institut des Droits de l’Homme du Barreau de Paris. (Paris)

Me Joë LEMMER, Secrétaire général de l’IDHAE ( Luxembourg)

Madame Marie France GUET, Vice-Présidente de l’IDHAE (Paris)

M. le bâtonnier Paul-Albert IWEINS, Bâtonnier de l’Ordre des Avocats du Barreau de Paris (Paris)

Me Andréas KALOGEROPOULOS, Président de l’Union des Avocats Européens (Athènes)

RAW Alfred KRIEGLER, Trésorier de l’IDHAE (Rechtsanwalt - Vienne)

Me Jean-Pierre SPITZER, Directeur scientifique de l’Union des Avocats européens  (Paris)

Me Hélène SZUBERLA, Vice-Présidente de l’IDHBB,  (Bordeaux) ;

 

 

 

 

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